sabato 3 dicembre 2011

Un percorso sulle emozioni

Tra giovedì e sabato ho condotto il mio mini percorso con i bambini della scuola dell'infanzia.
Quando ho chiesto alle maestre quale argomento potevo trattare, per inserirmi nella programmazione senza stravolgimenti, mi hanno consigliato un'attività sull'autunno. Sono state molto gentili e disponibili, mi hanno dato consigli, messo a disposizione materiale, guide, riviste...ma avevano sviscerato l'argomento! Così ho cercato qualcosa che riguardasse le emozioni e ho trovato due piccole storie di animali legate all'autunno: Il gatto coccolone e Il granchio dispettoso
Attraverso le storie volevo raggiungere un obiettivo minimo: il riconoscimento della rabbia e della felicità, due emozioni di base. Le attività sono state: l'ascolto della lettura, la conversazione guidata, la riflessione attraverso la mimica facciale, la postura, la rappresentazione grafica delle emozioni, l'ascolto di canzoni e suoni legati alle storie. Nel racconto mi sono servita di un granchio a mo' di marionetta che si muoveva tra le onde di un cartoncino e del suono del mare (trovato su youtube), mentre per il gattino ho costruito una sagoma di cartoncino (trovata su un sito di disegni per bambini) e poi rivestito con la lana per dare l'idea di morbidezza, di calore (a tal proposito, ho portato anche un cestino con altra lana e un gomitolino per fargliela toccare). 
Entrambe le maestre mi hanno lasciato condurre l'attività in completa autonomia ma mostrando interesse e partecipazione.
Oggi ho proposto una scheda di verifica differenziata per età dove dovevano riconoscere l'emozione e colorarla oppure disegnarla.

Sono soddisfatta perchè i bambini sono rimasti affascinati dalla storia del granchio, quando ho iniziato a raccontarla mi tremava la voce: i bambini sono "giudici" terribili se non riesci a coinvolgerli lo capisci all'istante!Invece, sono rimasti in silenzio anche quando ho finito di leggere e hanno chiesto di raccontarla ancora! Meno riuscita la storia del gatto... 

Sono contenta anche perchè ho potuto constatare l'importanza e il fascino che hanno le storie...per quanto rapiti dai cartoni animati, dalla televisione, se si raccontano loro delle storie i bambini ti chiedono: "Ancora!"... che bello...




Granchio con il  bastoncino per manovrarlo tra le onde del mar

Gatto coccolone rivestito di lana

domenica 27 novembre 2011

Secondo giorno

Sabato, secondo giorno di tirocinio. Pochi bambini, quattordici, una situazione molto più gestibile, più bella. Ancora non conduco il mio percorso, l'ho progettato, ho individuato un solo obiettivo perchè i tempi sono ristretti e l'attenzione dei bambini minima e ne ho discusso con la maestra che ha accolto la proposta.
Dopo aver partecipato alle attività, ho invitato i bambini ad ascoltare una canzoncina sullo schema corporeo e una sul girotondo. Le abbiamo ascoltate e mimate, ma non mi sentivo totalmente disinvolta. Li guardavo e non capivo se erano interessati, se piaceva oppure o no...è importante proporre loro le cose con entusiasmo, creare l'atmosfera e l'attesa (la maestra mi ha aiutata molto in questo).
Questo è un dato fondamentale che dovrò tenere in considerazione quando condurrò il percorso...è difficoltoso perchè bisogna mettersi maggiormente in gioco, nel vero senso della parola!...

giovedì 24 novembre 2011

Primo giorno

Eccomi tornata da poche ore dal primo giorno di tirocinio in una scuola dell'infanzia.
Sono stata assegnata a una sezione mista (3/4/5 anni) di 26 bambini, con orario 8.00/16.00.
Sono arrivata alle otto e qualche minuto e già c'erano alcuni bambini che mi hanno scrutata attentamente: chi da dietro alle gambe delle mamme, chi venendomi vicino come fossi un oggetto non identificato...lieve sensazione di disagio con l'insegnante...mi sentivo un pò intrusa...Mi presento, faccio qualche domanda (quanti bambini, quali età...), la maestra è piuttosto silenziosa...inizio a guardarmi intorno.
L'aula è spaziosa, luminosa, le pareti iniziano a riempirsi dei prodotti dei bambini. Lo spazio è organizzato in un angolo con i materiali, uno con i giochi e un angolo biblioteca che ho apprezzato particolarmente perchè curato, fornito e perchè in altre scuole, che ho avuto l'opportunità di visitare, non l'ho mai trovato o per lo meno non era a disposizione dei bambini.
Alle nove è arrivata un'altra tirocinante e un bambino ha esclamato: "Tre maestre!"...un pò di affollamento, ma ho cercato di essere poco invasiva, mi sono seduta con loro e ho osservato: come è organizzata la giornata, le attività di routine. Sono stata operativa con l'attività del giorno: compleanno di due gemelline, invece di festeggiare con i dolci la maestra ha fatto colorare una torta, ritagliare le candeline e ogni bimbo ne ha incollate tante quanti i propri anni.

Il pomeriggio è venuta l'altra maestra che ha avuto un approccio più "interattivo", più caldo e più tecnico: si è presentata, mi ha chiesto se avevo delle attività da presentare, se avevo bisogno di qualche testo, mi ha spiegato cosa fanno, come sono organizzate, mi ha mostrato alcuni lavori. Anche i bambini sono stati più sorridenti, più "vivi"...forse il temperamento delle maestre influenza anche l'atteggiamento dei bambini...

Cosa dire dei bambini? Diversi. Tanti. C'è un bambino rom, perfettamente integrato, una bambina con qualche difficoltà in via di certificazione, due o tre bambini particolarmente irrequieti, due bambini che si muovono con i gesti dei personaggi dei cartoni, un bimbo silenziosissimo, preciso nelle attività, che passa quasi inosservato...come si può dare la giusta attenzione ad ognuno se sono così tanti?...

Mi piacerebbe una scuola dove ci fossero dieci bambini per ogni maestra...e a voi?

domenica 20 novembre 2011

Cosa desidero?

Cosa voglio raggiungere con questo tirocinio?
Beh, credo che il tirocinio sia solo una pennellata nel nostro percorso...dipingere un quadro è un'altra cosa...
Provo a spiegarmi: ripensando anche all'altro tirocinio posso dire che è stato sicuramente utile, ma così come è organizzato è limitante. Quando penso ad un tirocinio, penso ad un percorso costante, continuo non a qualcosa di periodico e legato ad ore obbligatorie...Penso a un anno intero trascorso a scuola, anche se per poche ore. Ma mi rendo conto che a livello organizzativo è poco fattibile...
Ciò che desidero è l'incontro con persone qualificate dalle quali possa apprendere qualcosa che vada oltre la didattica...come dire...se facessi un tirocinio per diventare ceramista mi aspetterei di saper lavorare l'argilla e di ottenere un prodotto finito di qualità...ma quando lavori con le persone è più complesso: alla fine di un percorso cosa devi saper fare?...Forse non c'è un traguardo preciso perchè quello che vorrei saper fare non lo posso imparare con un tirocinio di cento ore...nè di un anno intero...(e qui contraddico quello che ho detto su)... Mi riferisco al saper promuovere relazione, resilienza, responsabilità e regolamentazione. Relazione è aprirsi agli altri; resilienza è adattarsi agli altri costruendo legami significativi, responsabilità è rispondere di sé agli altri; regolamentazione è darsi regole per e con gli altri...I bambini ci sono affidati per consegnarli (dal significato letterale di affidare), poi, alla vita trasmettendo loro fiducia (dal significato etimologico di affidare dal latino “fides”, fede, fiducia). Questo significa dare loro il futuro che è un loro diritto.(http://www.edscuola.it/archivio/ped/codice_materno.html)
Ma a pensarci bene questi obiettivi, per essere raggiunti, devono essere accompagnati da aspetti pratici, tecnici, che possono essere appresi! (Eureka!!) 
Quindi durante il tirocinio spero di imparare a ricavare criteri di osservazione per poter rilevare i bisogni educativi dei bambini, spero di imparare a organizzare gli spazi e i momenti della giornata, di fare programmazioni sensate ed esperienze di pratiche e strategie didattiche che promuovano lo sviluppo del bambino e lo preparino alla vita :)

L'attesa...

Cosa mi aspetto dal tirocinio nella scuola dell'infanzia?
Mi aspetto di trovare insegnati professionali, disponibili alla condivisione e alla collaborazione.
Mi sento come un vampiro, bramoso di succhiare la loro esperienza, le loro buone pratiche...(forse questo paragone è un pò forte in un contesto di scuola dell'infanzia ma non me ne vengono altri ;) ).
Mi aspetto di potermi mettere alla prova in un contesto particolare...sì, perchè la scuola dell'infanzia accoglie bambini la cui personalità è in pieno sviluppo, è materia plastica al massimo livello e chi entra in contatto con loro deve esssere delicato, amorevole e preparato. Non che per la scuola primaria sia diverso, ma qui i bimbi sono davvero piccoli...mi sento un pò come un elefante in un negozio di cristalli...sensazione che non ho provato quando dovevo iniziare il tirocino per l'indirizzo elementare...vedremo...